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L'imperfezione

da Franco Severi, agosto 2012        Commenti (0)

 

Elena Kowalska (futura santa Faustina) viene accolta nel convento delle Suore della B.M.V. della Misericordia a Varsavia.

Dopo tre settimane però, m’accorsi che qui era così poco tempo dedicato all’orazione e che c’erano molte altre cose che mi spingevano nell’intimo ad entrare in un convento di regola più stretta. Tale pensiero prendeva sempre più forza dentro di me, ma non era questa la volontà di Dio. Tuttavia quel pensiero, cioè quella tentazione si consolidava sempre di più, tanto che un giorno decisi di parlarne con la Madre superiora e di uscirne decisamente dal convento.” (Diario 18)

E come sempre accade quando ci sentiamo in un ambiente che non riteniamo idoneo per noi:

Entrai, angosciata e insoddisfatta  nella cella. Non sapevo più che fare”. (...) ... nella mia cella si fece un chiarore e vidi sulla tenda il volto di Gesù molto addolorato ... Domandai a Gesù: «chi ti ha causato un simile dolore?» E Gesù rispose: «Tu Mi causerai un simile dolore, se uscirai da questo ordine. E’ qui che t’ho chiamata e non altrove e ho preparato per te molte grazie». Domandai perdono a Gesù e mutai all’istante la decisione che avevo presa. (...) Da quel momento mi sento sempre felice e contenta”. (Diario 19-20)

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La cosa più bella che ci può capitare è che la nostra volontà coincida con la volontà di Dio.

Noi desideriamo per noi sempre un qualcosa di diverso dalla realtà in cui viviamo: una moglie o un marito diversi, una famiglia diversa, un gruppo o comunità diversi, un ambiente di lavoro diverso, una casa diversa ... di quante aspettative ci carichiamo!! E il fatto stesso che invece rimanga tutto così immobile – diverso da quello che vorremo per noi - ci dà progressivamente sempre più dolore e ci rende le cose sempre più insopportabili. E’ successo a santa Faustina che ne è uscita angustiata e insoddisfatta! Bisogna invece entrare nell’ordine di idee di “accettare” le cose che ci sono state affidate così come sono, vivendole bene, come volontà di Dio ... e da subito le cose miglioreranno: Da quel momento mi sento sempre felice e contenta.

Solo nell’imperfezione possiamo trovare Dio. Solo dove c’è disagio, dolore, senso di inadeguatezza Gesù può essere mosso a visitare i nostri cuori.  Ringraziamo il Signore per averci dato la realtà in cui ci ha chiamato a vivere!

Secondo p. Raniero Cantalamessa (“La sobria ebbrezza dello Spirito” Ed.RnS pag. 30):

L’umiltà e il perdono sono il lubrificante che permette, giorno per giorno, di sciogliere ogni principio di ruggine, di abbattere i piccoli muri di incomprensione e di risentimento, prima che diventino grandi muri che non si possono più abbattere. Sempre secondo p. Raniero: innamorarsi di un’altra persona – quando si tratta di un vero fatto di innamoramento – è il più radicale atto di umiltà che si possa immaginare. Significa andare da un altro e dirgli: Io non mi basto, io non sono sufficiente a me stesso; ho bisogno del tuo essere. … Non bisogna dare ascolto alla voce che grida dentro: perché devo essere sempre io a cedere, a umiliarmi? Cedere non è perdere, ma vincere, vincere il vero nemico dell’amore che è il nostro egoismo, il nostro “io”! … E’ l’umiltà che rende possibile l’amore!”

 

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Segnalo a chi si trova in difficoltà due libri di padre Alir Sanagiotto, a cura dell’Editrice Medjugorie (Contrada Osservanza, s.n. -65028 Tocco da Casauria (PE):

  • Come cambiare la persona con la quale vivi” – Le persone non sono blocchi di pietra e possono essere trasformate: a volte semplicemente non si sa come e cosa fare per cambiarle. E’ indicato per le persone che vogliono salvare definitivamente i loro rapporti familiari, sul lavoro, con i vicini e con qualsiasi altra persona. Esso contiene proposte azzardate per persone coraggiose che lasciano la separazione come ultima opzione.

 

  • Quanto peggiore è la persona con la quale vivi, tanto meglio per te” – Questo libro è raccomandato a chi vuole vivere bene con il coniuge, i parenti, i vicini, i colleghi, i nemici,i noiosi e i suoceri; sempre contento e senza litigare e con il 90% in meno di probabilità di ammalarsi. Proibito a chi vuol continuare a litigare dando la colpa agli altri e in futuro vivere da solo, triste e amareggiato e con il 90% in più di probabilità di ammalarsi.

 

Per acquisto on line:      http://www.caritasfrancescana.org/test5/news.php?section_id=2

Queste riportate sono le indicazioni dell’autore dei libri e non le mie! 

Sperimentate se sono vere! Tutto deve però partire a priori dalla nostra disponibilità al cambiamento, mettendosi in gioco in umiltà.

 

 

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