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Monsignor Eterović sul Sinodo: impegno per tutti

 

Anno della Fede: Monsignor Eterović sul Sinodo: impegno per tutti
 

Il segretario generale dell'assemblea generale spiega in un'intervista il tema della XIII assise: «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana» di Vincenzo Corrado (Agenzia Sir)

Mancano pochi giorni all’inizio della XIII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. I lavori, che si svolgeranno in Vaticano dal 7 al 28 ottobre, saranno centrati sul tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Ad aprire l’assise, domenica 7 ottobre, sarà Benedetto XVI con la celebrazione eucaristica in piazza San Pietro (ore 9.30). Il conto alla rovescia è, quindi, iniziato, mentre si vanno mettendo a punto gli ultimi preparativi necessari. Vincenzo Corrado, per il Sir, ne parla con monsignor Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Eccellenza, ci aiuta a capire il tema della prossima assemblea sinodale? Concretamente cosa s’intende per nuova evangelizzazione? È un percorso che riguarda tutti o solo gli addetti ai lavori? 
Il tema della XIII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi situa l’azione di evangelizzazione della Chiesa nel momento storico attuale, indicandone pure la finalità. Infatti, lo scopo della nuova evangelizzazione è la trasmissione della fede cristiana. Tale processo, oggi assai intralciato, si situa nell’ambito della nuova evangelizzazione. La Chiesa esiste per evangelizzare. Si tratta del mandato del Signore Gesù che la Chiesa ha svolto in tutti i periodi della storia. La nuova evangelizzazione deve avere uno sguardo particolare nei loro riguardi. Si tratta di un’ingente opera che coinvolge tutti i membri della Chiesa, non solamente il clero bensì anche i laici. 

Quali gli impegni dei cristiani dinanzi a questi nuovi scenari?
Coscienti della loro vocazione particolare, i cristiani sono chiamati ad animare dal di dentro, con il messaggio del Vangelo, tali scenari. Gli scenari dovrebbero diventare sempre di più luoghi della loro testimonianza e dell’annuncio da parte dei cristiani. Nell’evangelizzazione ordinaria, come pure nella nuova evangelizzazione, la testimonianza di una vita santa da parte dei cristiani ha un valore insostituibile. 

In che modo la nuova evangelizzazione guarda al Concilio Vaticano II, che ad ottobre celebra i 50 anni dall’inaugurazione? E all’Anno della fede?
Il tema dell’Assise sinodale riguarda la trasmissione della fede, in particolare ai giovani, alle nuove generazioni. Il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l’Anno della fede che incomincerà l’11 ottobre, nel corso dei lavori sinodali, nella ricorrenza del 50° dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II e del 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. La coincidenza dei menzionati eventi è significativa, e sottolinea l’importanza della fede nella corretta recezione del Concilio e nella celebrazione efficace dell’Assemblea sinodale. L’Anno della fede dovrebbe aiutare i fedeli a riscoprire tale prezioso dono di Dio all’uomo, ad accettarlo, invocando sempre il Signore perché aumenti la fede personale e comunitaria, per portare frutti in abbondanza. 

C’è un filo che unisce questo Sinodo al tema che sta guidando la Chiesa italiana in questo decennio: “Educare alla vita buona del Vangelo”?
La nuova evangelizzazione e la trasmissione della fede sono temi universali che riguardano tutta la Chiesa. Si tratta di un quadro di evangelizzazione e di promozione umana in cui si situano bene i programmi nazionali e pure continentali di rinnovato annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Ciò vale per i lodevoli sforzi della Chiesa Cattolica in Italia, ma anche in altre parti del mondo. 

Qual è il suo auspicio per il Sinodo?
Che i vescovi riuniti in Assise sinodale con il vescovo di Roma, Papa Benedetto XVI, siano attenti a quello che il Signore risorto intende dire oggi alla Sua Chiesa. Che siano aperti alla grazia dello Spirito Santo che è in grado anche oggi di ripetere il miracolo di Pentecoste. Che la preghiera, il dialogo e la riflessione sinodale apportino un nuovo dinamismo alla Chiesa per continuare con rinnovato ardore la sua esaltante opera di evangelizzazione e di promozione umana per la salvezza degli uomini e per il bene di tutta l’umanità.

3 ottobre 2012

 

RomaSette

 

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