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La storia dei quadri

Storia sintetica dei quadri (di seguito una storia con altri dettagli)

 

Il primo quadro della Divina Misericordia fu dipinto a Vilnius, nel 1934, dal pittore Eugenio Kazimirowski. Suor Faustina dette personalmente le indicazioni al pittore. Quando il quadro fu terminato, non ne rimase contenta e piangendo si lamentò con Gesù: "Chi Ti dipingerà così bello come sei?". In risposta sentì: "Non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia" (D 313).

Questo dipinto per la prima volta è stato mostrato in pubblico e ha avuto pubblica venerazione nel santuario della Madre della Misericordia a Ostra Brama il 26-28 aprile 1935. Ha suscitato grande interesse tra i fedeli e le sue riproduzioni negli anni della II Guerra Mondiale sono state diffuse per iniziativa di don M. Sopocko. Oggi tale quadro è venerato nella chiesa di Santo Spirito a Vilnius.

In tutto il mondo è però famoso il quadro di Lagiewniki, a Cracovia, dipinto da Adolf Hyla. Il suo primo dipinto, offerto come ex-voto per la salvezza della famiglia durante la guerra, è stato benedetto il 7 marzo 1943 e da allora nel santuario di Cracovia hanno luogo pubbliche celebrazioni della Divina Misericordia. Il quadro tuttavia era troppo grande e non entrava sull'altare, dove veniva collocato durante le funzioni alla Divina Misericordia. Per questo motivo la superiora, madre Irena Krzyzanowska ordinò al pittore un secondo quadro, che per grandezza e forma entrasse all'interno dell'altare laterale. La Domenica in Albis, il 16 aprile 1944, per la prima volta solennemente celebrata in quella cappella in onore della Divina Misericordia, padre Jozef Andrasz S J benedisse il nuovo quadro dipinto da Adolf Hyla. Esso rappresentava Gesù Misericordioso sullo sfondo di un prato e di cespugli. Nel 1954 A. Hyla ha ridipinto lo sfondo del quadro con un colore scuro e sotto i piedi di Gesù ha dipinto un pavimento.

Anche se l'immagine del Gesù Misericordioso della cappella di Cracovia - Lagiewniki non era, storicamente parlando, il primo quadro, neanche nelle cappelle della congregazione, fu proprio esso ad essere famoso per le grazie, mentre le sue copie e riproduzioni sono state diffuse in tutto il mondo. Così doveva avverarsi il desiderio di Gesù, pronunciato già durante la prima apparizione a Plock: «Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l'anima, che venererà quest'immagine, non perirà. Prometto pure già su  questa  terra,  ma  in  particolare  nell'ora  della  morte,  la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria». (D 47).

 

 



 

Approfondimento:

 

Il 22 febbraio 1931, durante il suo soggiorno a Plock, suor Faustina ricevette l’ordine da Gesù di dipingere la Sua immagine secondo il modello che le aveva mostrato (cfr. Diario, Q. I, p. 18; Es 25,40). La Serva di Dio tentò di eseguire quell’ordine, ma non conoscendo la tecnica del dipingere, non fu in grado di realizzarla. Non rinunciò tuttavia all’idea di dipingere l’immagine e ogni tanto la riprendeva, cercando aiuto dalle consorelle e dai confessori (A. SF. Ric.).

Dopo alcuni anni le superiore la inviarono a Wilno e là il confessore, il reverendo professor Michele Sopocko, messo al corrente di come doveva essere l’immagine, dato che fino ad allora non sapeva cosa dovesse rappresentare, si rivolse al pittore Eugenio Kazimirowski e lo incaricò di dipingere un’immagine secondo le indicazioni di suor Faustina. (Il cognome del pittore fino al 1988 è stato citato erroneamente come Kazimierowski; cfr. Dizionario degli Artisti Polacchi e Stranieri che hanno operato in Polonia di Janusz Derwojed, Ossolineum, v. 111, 1979.) L’immagine fu ultimata nel giugno del 1934 e collocata in un corridoio del convento delle Suore Bernardine presso la chiesa di San Michele a Wilno, di cui era rettore don Sopocko. Nel 1935, durante le celebrazioni per la chiusura dell’Anno Giubilare della Redenzione, l’immagine della Divina Misericordia fu portata a Ostra Brama, sistemata in alto in una finestra del portico dell’attigua chiesa di Santa Teresa in modo che venisse vista da lontano e lì rimase dal 26 al 28 aprile – gli ultimi tre giorni dell’ottava della Pasqua. Il 3 aprile 1937, con l’autorizzazione dell’arcivescovo monsignor Romualdo Jalbrzykowski, l’immagine venne benedetta e collocata nella chiesa di San Michele a Wilno.

Nel 1944, per interessamento dello stesso arcivescovo, fu convocata una commissione di competenti nella valutazione delle immagini sacre, la quale dichiarò che la tela di E. Kazimirowski, che rappresentava la Divina Misericordia, era stata eseguita a regola d’arte e costituiva un’opera pregevole dell’arte religiosa contemporanea. Queste le caratteristiche dell’immagine: lo sfondo monocolore, indaco (cfr. Testimonianza di suor madre Francesca Borgia, Summ., p. 18, § 35 in fondo), il Cristo eretto in atteggiamento di muoversi; il capo circondato da una lieve aureola; gli occhi leggermente abbassati come se ci guardasse dall’alto; la mano destra alzata per benedire o per assolvere, la sinistra che scosta la veste vicino al cuore che non si vede e dal quale escono due raggi, uno chiaro a destra di chi guarda e uno rosso a sinistra; la luce dei raggi illumina le mani e la veste.

 

Varsavia (Cracovia). Dietro richiesta della congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia, nel 1943 il pittore Stanislao Batowski dipinse a Leopoli un’altra immagine, che venne collocata in un altare laterale della cappella della congregazione a Varsavia in via Zytnia, 3/9. Durante l’insurrezione di Varsavia la cappella andò a fuoco e con essa anche l’immagine. Il quadro di Batowski era piaciuto molto a tutti. Spinta da ciò, la superiora generale della congregazione diede l’incarico a Batowski di dipingere un’altra immagine per la casa di Cracovia, dove si stava già diffondendola devozione alla Divina Misericordia nella nuova forma. Il lavoro venne eseguito e portato a Cracovia il 6 ottobre 1943. Nel frattempo il pittore Adolfo Hyla si rivolse alla superiora della casa di Cracovia con la proposta di eseguire un quadro per la cappella delle suore, che intendeva offrire come ex voto per essersi salvato durante la guerra. La superiora della casa – madre Irene Krzyzanowska – dopo essersi consultata con le suore più anziane e col padre Giuseppe Andrasz S.J., suggerì a Hyla di dipingere un’immagine della Divina Misericordia secondo le indicazioni di suor Faustina. A tale scopo gli fornì la descrizione dell’apparizione (trascritta dal Diario della Serva di Dio) e un’immaginetta riprodotta dall’opera di E. Kazimirowski, in modo che potesse dipingere l’immagine secondo quei dati. Nell’autunno del 1943 il quadro venne ultimato e consegnato alla casa della congregazione a Cracovia. Contemporaneamente al quadro di Hyla giunse anche quello di Batowski.

Sorse pertanto il problema: quale di queste due immagini deve rimanere nella cappella delle suore? La questione venne risolta dall’arcivescovo, il Principe Metropolita Adamo Sapieha (1912-1951, creato cardinale nel 1946), che si trovò presente casualmente. Dopo aver osservato entrambi i quadri, disse: «Dato che Hyla ha dipinto il quadro come ex voto, rimanga nella cappella delle suore». Lo benedì e lo fece appendere. Quel qua­dro fino al giorno d’oggi si trova in un altare laterale (a sinistra per chi entra dalla porta principale) della cappella della congregazione a Cracovia, in via Wronia 3/9 ed è venerato come l’immagine di «Gesù, confido in Te» di suor Faustina Kowalska. La gente va dal Cristo Misericordioso non solo dalla Polonia, ma anche dall’estero, per implorare le grazie di cui ha bisogno. Attorno all’immagine ci sono molti ex voto. Copie di essa sono state distribuite in quasi tutte le parti del mondo.

La tela di Stanislao Batowski, invece, venne collocata nell’antica chiesetta della città di Cracovia all’incrocio fra via Smolensk e via Felicjanska sul portale della quale c’è la dedica: «Alla Divina Misericordia». Su una lapide (oggi dentro la chiesetta) si trova questa epigrafe commemorativa:

D.O.M.
MATRI DEI
SS. OMNIBUS
AEDES ET ARA
MISERICORDIAE DNI
PIORUM ELEEMOSYNIS
EXTRUCTA
A.D. MDCL
IV. KAL. AUG.
POST DESOLATIONEM
SVETICAM REAEDIFICATUM
A.D. MDCLXV

Negli anni successivi molti pittori dipinsero quadri di Cristo Misericordioso, prendendo a modelli quelli già esistenti, oppure dipingendoli secondo la propria immaginazione in base alla descrizione del Diario di suor Faustina (A. SF., L. e Ric.)

 

 

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