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Inganni e tranelli del demonio: new age, esoterismo, esoterismo, filosofie e pratiche orientali, musica rock, sette sataniche, massoneria.

"Il demonio è padre della menzogna e omicida fin da principio"

(Gv 8, 44)

Il prof. A. de Santi è un teologo che insegna come invitato presso l'Istituto di Scienze Religiose; nell'anno accademico 2013-2014 tiene un seminario alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale.

 

 

SINTESI SCHEMATICA DELL'INCONTRO


Catechesi mensile del ciclo: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’anno vinta”

 

Il demonio è padre della menzogna e omicida fin dal principio” (Gv 8,44), 

conferenza/catechesi del professor Antonio De Santi.

Inganni e tranelli del demonio: new age, esoterismo, filosofie e pratiche orientali, musica rock, sette sataniche, massoneria.

 

 

- Il demonio non ci tenta con cose all’apparenza cattive o repellenti. Sa benissimo che l’uomo, per quanto fragile e corrotto possa essere, non accetterebbe un male che sia soltanto male. San Tommaso diceva che l’uomo pecca per quella parte di bene che crede possibile realizzare nel peccato. Infatti, aggiungiamo noi, il peccatore non ama necessariamente il male o, peggio, non spera di ricavare male dal male fatto.

- Ogni uomo, in quanto uomo, ha una sete invincibile di Assoluto, di Infinito, di Eterno che, in qualche modo, deve estinguere o, meglio, iniziare a colmare cammin facendo, nella sua vita. Se non si decide di rivolgersi al Dio vivente, che trasforma il bisogno insopprimibile di senso in una esperienza di Amore profondo con Lui, l’uomo si rivolge ad altre Agenzie di Senso, che la Bibbia chiama genericamente “idoli”, ossia immagini che assumono l’apparenza di essere fonti di significato esistenziale, ma, in realtà, sono solo proiezioni scaturite dalla mente degli uomini, vuote e incapaci di salvezza.  

- New Age, esoterismo, filosofie e pratiche orientali, musica rock, sette sataniche e massoneria sono nomi per indicare una sete di senso che si spera di realizzare ma purtroppo non sono esperienze adeguate ai reali bisogni dell’uomo e, soprattutto, non conducono a vivere pienamente nella Verità. L’uomo ha sete principalmente di Amore e di Verità e, in quel tipo di proposte, non trova un’accettabile esperienza di Amore e di Verità.

- Di fronte a tali proposte, il primo compito del cristiano è quello della conoscenza. Bisogna conoscere più a fondo possibile che cosa sono certi fenomeni. C’è infatti il rischio di un cristianesimo semplicistico e autocompiacente, che mi porta a dire: io ho Cristo, la Verità; del resto non mi interessa nulla. Faccio notare che questo atteggiamento è tipicamente demoniaco, un atteggiamento di superbia e di pigrizia che mi chiude al contatto con l’altro, con quello che l’altro mi propone. La 1Tessalonicesi, al contrario, avverte: “Esaminate tutto, trattenete ciò che è buono”: è il secondo compito del cristiano: il discernimento.

E quindi la domanda più corretta è la seguente: di fronte a me c’è un fenomeno religioso, culturale, sociale che mi interpella … C’è qualcosa di buono da cogliervi? Che cosa c’è di Cristo e della sua Verità là dentro? Può insegnarmi qualcosa oppure no?


La New Age è un fenomeno nato attorno agli anni ’60 sia in California che in Europa, con l’idea che il mondo stesse entrando nell’Era dell’Acquario, un’era di pace, di fraternità universale, di superamento delle guerre e delle violenze così come dei poteri politici e religiosi impositivi, fondamentalisti e oppressivi.  I suoi tratti salienti sono: ampliamento del potenziale umano, nuova coscienza globale, olismo, nuova ecologia, nuova sensibilità che mi porta a cogliere le scienze secondo un nuovo paradigma o modello, non più risalendo di causa in causa nello studio dei fenomeni ma evidenziando la misteriosità dell’infinitamente piccolo come dell’infinitamente grande; grande importanza delle psicologie unificanti la mente, delle tecniche di rilassamento o di meditazione, delle medicine alternative, dell’alimentarismo, della musica, dell’arte e della cultura, dell’intuizione e del femminino, della narrazione specialmente fatta di romanzi e dei miti della Madre Terra, delle varie comunità acquariane sparse qua e là nel pianeta. Ci sono poi aspetti imparentati con lo spiritismo, fenomeni come il channelling, l’esoterismo, la scrittura automatica, astrologia, occultismo. C’è un forte riferimento alle spiritualità soprattutto orientali.

Attorno all’anno 2000 c’è stato un grande pullulare di pubblicazioni New Age e, per diversi anni, alla Fiera del Libro di Francoforte e altrove, gli argomenti New Age hanno monopolizzato la cultura e la vita sociale. E’ vero, però, che, ormai da tempo, non si sente più parlare di New Age e anche le sue propaggini come la Next Age o come la nebulosa magico-esoterica o come la corrente fredda New Age sono come scomparse dalla cultura attuale.

Rimangono però nella cultura contemporanea, alcune tracce consistenti della sensibilità acquariana: rifiuto dei dogmi, primato del cosmo sull’uomo e su Dio, scarsa importanza delle parole che hanno una certa equivalenza fra loro, relativismo, scelta selettiva di ciò che ci piace o che ci torna giusto o comodo fra le varie esperienze che ci si pongono davanti, soggettivismo, spiegare tutto con il concetto di energia o di energie, rifiuto dell’autorità, animalismo, superamento di una cieca fiducia nella scienza, ecc.

Allora che cosa può trattenere il cristiano di questo fenomeno New Age? Per prima cosa si noterà che, dal momento che è scomparso repentinamente dal panorama internazionale, non poteva essere una risposta adeguata alla sete del nostro cuore.

Poi però, si dovrà fare un accurato discernimento di tutti gli aspetti del fenomeno, per vedere che cosa si può trattenere e che cosa invece si deve necessariamente lasciare. Ad esempio, la musica New Age, in linea di massima, è un’espressione positiva, al minimo produce rilassamento, al massimo, a mio avviso, è veramente della gran bella musica (si pensi a Enia, a Paul Winter, a Vangelis, a Jean-Michel Jarre, ecc.). Sui romanzi di Coelho, della Redfield o altri si dovrà applicare il discernimento, ma si tratta di cose leggibilissime. Sulle tecniche di meditazione, bisognerà vedere volta volta che tipo di implicazione possono avere, sulle terapie proposte ci sarà da verificarne l’utilità sulla propria persona eventualmente ma sappiamo benissimo che la medicina vale per quanto funziona, non sempre conosciamo i reali meccanismi di azione dei farmaci e ogni tipo di medicina ha i suoi vantaggi e le sue controindicazioni.

Per concludere, quanto nella New Age si pone come ostile a Cristo e alla Chiesa oppure riduce Cristo a semplice maestro di sapienza o a polo di energie cosmiche o a centro unificato di coscienza universale, ci porta a sminuire il concetto di amore, di peccato e di grazia, a prospettare la salvezza umana come una autosalvezza e a divinizzare il cosmo senza riferirlo ad un Dio innamorato del creato e trascendente e altro ancora, deve essere tassativamente rigettato come pericoloso per la fede e per la verità.

Come risposta complessiva al senso della vita, la New Age non può reggere. Certe sue espressioni di rifiuto dell’autorità, di affermazione del soggettivismo, dell’animalismo, della riduzione di tutto a energie sottili sono molto pericolose e anticristiane perché contro la Verità. Certa critica alla fiducia cieca nella scienza, certo richiamo al mistero presente nell’universo, certa tendenza a vedere l’universo come vivente e unificato e, in qualche grado divino, possono trovare ampio consenso e convergenza con il mondo cristiano. Per il resto, bisognerà compiere un discernimento accurato, ma non sarà strano se troveremo anche delle perle all’interno di alcuni aspetti del mondo acquariano.

Allora che rapporto c’è fra New Age e demonio? Il demonio ha cercato di far passare la New Age come religiosità soddisfacente, ha attaccato il cristianesimo mediante molte espressioni di essa, ha limitato o escluso il valore della liturgia cristiana, ha bollato la Chiesa come irrigidita nei dogmi e stupidamente arretrata e tradizionalista o addirittura violenta nella sua storia segnata dalle Crociate e dall’Inquisizione. Ha rarefatto il concetto di responsabilità personale, riconducendo l’agire dell’uomo sotto impulsi energetici automatizzati, ha omologato Cosmo-Uomo e Dio come se fossero esattamente la stessa cosa.

 


Circa l’esoterismo, esso è un termine molto generico oggi e non mi soffermo molto. Si tratta di una parola molto nobile un tempo, coniata a proposito del filosofo Aristotele, quando faceva lezione ad Atene. Egli distingueva una scuola del mattino rivolta alle persone più recettive e più capaci, una sorta di allievi regolarmente iscritti, diremmo oggi, detta scuola ‘esoterica’ = verso l’interno, da una scuola del pomeriggio aperta a tutti coloro che volessero interessarsi ad argomenti di cultura, detta scuola ‘essoterica’, con due ‘s’, = verso l’esterno.   

La scuola esoterica era più accurata e di livello rispetto alla essoterica, ma non trattava affatto temi di tipo magico, che è diventato il sinonimo corrente per ‘esoterico’. Dal momento che la parola indicava una conoscenza di livello profondo, ha iniziato gradualmente a designare un sapere inaccessibile ai più, fino a diventare sinonimo di sapere magico-occultistico, che solo pochi possono detenere e rivelare ad altri.

Per questo motivo, quando un cristiano incrocia un testo non veramente antico, che viene indicato come ‘esoterico’ o ‘sapere esoterico’ o ‘culto esoterico’, ha a che vedere con dei falsi concetti che rientrano nel mondo oscuro e ingarbugliato della magia; da questo mondo si devono prendere completamente le distanze, perché non offre niente di vero!

 


Tutt’altra cosa è il mondo delle filosofie e delle pratiche orientali. Si tratta di un ambito ricchissimo di storia e di tradizione e, non di rado, in dialogo vivo e significativo con il mondo cristiano. Su questo tipo di esperienza filosofica che spesso si traduce in vera e propria pratica religiosa, bisogna considerare volta volta ciò che abbiamo di fronte.

Sicuramente l’orizzonte filosofico delle filosofie orientali è molto distante dal nostro ma contiene anche delle risorse e degli atteggiamenti che non sono necessariamente anticristiani.

Mi rifaccio a due documenti prodotti dalla Chiesa cattolica circa questo argomento: il primo è dell’allora card. Joseph Ratzinger con la Lettera sulla Meditazione Cristiana (1989) e il secondo del card. Francis Arinze con Contemplazione e Dialogo Interreligioso (1993).

Il card. Ratzinger dice che la preghiera cristiana consiste fondamentalmente nel rapporto fra il nostro io e il Tu di Dio. Bisogna stare attenti a quelle pratiche che tenderebbero a riassorbire l’io umano in un ‘generico divino’ e a confondere un Assoluto senza nome con il Dio rivelato in Gesù Cristo. C’è poi il rischio che l’uomo pensi di salvarsi non a motivo di un incontro con il Dio Vivente, ma grazie all’effettuazione di alcune tecniche o anche che l’uomo confonda il benessere psicologico di alcune pratiche meditative con la presenza dello Spirito Santo, che può essere presente anche nel dolore, nella croce, nella assenza di piacere sensibile.

Ratzinger autorizza a cogliere gli elementi positivi delle altre religioni e dice che il vero vuoto delle meditazioni senza oggetto è il superamento dell’egoismo.

Oltre alle cose esposte, che sono i pregi del documento, da più ambienti della Chiesa si evidenziano alcuni limiti. Ratzinger non dà abbastanza importanza alla dimensione apofatica della preghiera cristiana, ossia all’immergersi in Dio senza parole, sentendosi parte di Lui. Cade inoltre un po’ nel pregiudizio che vi sia dell’egoismo nella meditazione orientale, dal momento che essa non si apre esplicitamente verso l’altro ma perseguirebbe solo come un potenziamento della propria psiche. Alcuni criticano come vi sia spazio soltanto per integrare alcune tecniche orientali nella preghiera cristiana, niente più. Non si dice niente né sul dialogo con le filosofie orientali e nemmeno su come certi tipi di tecnica quali i mantra o i mandala possano essere orientati verso l’adorazione di Cristo Gesù.

Nel documento del 1993 a firma del card. Arinze, si fanno alcune precisazioni. Si possono anche usare alcuni aspetti delle filosofie orientali come semplici tecniche, magari rielaborate secondo la sensibilità occidentale, ma così non si arriva certo al dialogo. Si può praticare la ‘preghiera del silenzio’, che significa l’immergersi nell’esperienza religiosa di un'altra persona che pratica una filosofia orientale, mettendo, almeno in parte, da parte la propria appartenenza religiosa. Ciò comporta dei rischi, ma permette un contatto più obiettivo con l’altro e con le altre filosofie e religioni.

Il documento incoraggia il dialogo fatto in prospettiva sapienziale. Dice che non si devono assimilare elementi di altre religioni nella propria ma integrarli, che significa sapere che provengono da un’altra tradizione religiosa e vedere quanto mi possono aiutare nella mia. Inoltre, un cristiano può anche mettersi nell’atteggiamento di ascolto imparando elementi dalle altre tradizioni religiose. Infatti Cristo è l’uomo perfetto, superiore a tutti, ma il cristiano è in cammino verso Cristo e Dio potrebbe anche insegnargli elementi importanti mediante fratelli che non stanno vivendo nella sua tradizione religiosa.

D’altra parte, il cristiano porta agli altri uomini Dio Trinità, l’Incarnazione del Cristo, Cristo come Dio e Signore e può far sì che le tradizioni religiose diverse dal cristianesimo possano orientarsi il più possibile verso l’unico Salvatore che è Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

 


Circa la musica rock, va detto che di per sé è un filone musicale degno di rispetto, ma può avere contenuti satanici. In tal caso, non si dovrà che combatterla e tenerla lontana come estremamente pericolosa, specialmente per le persone psicolabili.

Già nel 1967, sulla copertina dell’album dei Beatles “Sergeant Pepper Lonely Hearts Club Band” figurano tanti personaggi fra cui il satanista Aleister Crowley, padre del satanismo moderno e del motto: “Fa’ ciò che vuoi”.

Nell’ambito dello hard rock anni ’70, ci sono, ad esempio, i Led Zeppelin, che incidono messaggi satanici che si ascoltano facendo andare i nastri delle audiocassette all’incontrario.

Negli anni  ’80 e ’90, c’è il filone heavy metal con diversi gruppi collegati al satanismo. I danesi Mercyful Fate, con la canzone “Dont’t break the oath” riproducono un giuramento al diavolo.

Il leader dei Deicide, Glen Benton si fa bruciare una croce rovesciata sulla fronte. Tra i gruppi italiani, i Death SS, con Steve Sylvester (fiorentino) e Paul Chain descrivono nei minimi particolari una massa nera in “Black Mass”.

Ci sono poi i gruppi che oltraggiano Gesù Cristo: I Messiah che lo mostrano bucherellato in una copertina; I Celtic Frost, invece, usato come fionda. Gruppi che offendono Gesù già dal loro nome: Impaled Nazarene; Christ Agony; Burn the Crucifix; Fallen Christ.

Ozzy Osburne, nella sua “Suicide solution” incita gli ascoltatori al suicidio.

Un ragazzo di La Spezia, psicolabile, che ascoltava anche 10 ore al giorno musica satanistica, ha profanato tombe, ossa e teschi; poi, fortunatamente, si è pentito.

In Norvegia il satanismo rock ha fatto omicidi: Courit Grishnackh, cantante dei Burzum ha ucciso Oysten Aarseth, dei Mayhem.

Nei fumetti, su Internet, perfino su MTV, si possono avere messaggi di tipo satanico.

(Cfr. Carlo Climati, “Il diavolo fra le note: satanismo e musica rock” in Religioni e sette nel mondo…op. cit., pp. 70-81)

Circa il tema delle sette sataniche, che sono una galassia quanto mai fluida e instabile, mi limiterò a trattare molto sinteticamente due aspetti: in quali modi si rivolgono a Satana e chi sono realmente i satanisti.

Non tutti i satanisti si rivolgono a Satana nello stesso modo. C’è un gruppo di essi che lo ritiene un Essere di luce, il Lucifero della Tradizione, che sarebbe il vero Dio. Il Dio dei cristiani, per loro, non sarebbe altro che il Dio del male. Per questo fanno dei veri e propri rituali di adorazione di Satana divinizzato e offendono il vero Dio.

Un altro gruppo vede in Satana un Essere potente e pericoloso, capace di vendicarsi degli uomini che non si sottomettono a lui. Nasce un sentimento di paura, che porta questi satanisti a fare particolari rituali per rendersi Satana amico e per evitare di irritarlo.

Un ultimo gruppo, infine, tende a rivolgersi a Satana come proprietario di poteri magici che possono essere dati ai suoi seguaci. Costoro ritengono Satana padrone della natura e dell’universo, per cui si legano a lui con patti di vario genere, nella speranza di entrare in possesso di alcuni poteri (denaro, successo, capacità di danneggiare gli altri, di ottenere donne o uomini per finalità sessuali). Sul più bello, queste persone cadono rovinosamente, perché Satana è un profanatore di patti per eccellenza e, per definizione, non mantiene mai nel tempo la parola data.

Ovviamente, dato il suo carattere confuso e oscuro, il gruppo satanico può presentare contemporaneamente anche tutti e 3 i modi sopracitati.

(Cfr. il libriccino di Cecilia Gatto Trocchi, Le sette in Italia, collana IL SAPERE. ENCICLOPEDIA TASCABILE NEWTON diretta da Roberto Bonchio, vol. 23).

 


Circa i satanisti bisogna dire che:

  1. Sono persone con tendenza masochistica, con un carattere debole, alla ricerca della autodenigrazione, con un bisogno di sentirsi deboli ed impotenti.

Rinunciano alla libertà e alla responsabilità personale. Ricercano una sorta di autodistruzione, sia per prevenire l’ostilità da parte degli altri, sia per farsi commiserare. Accettano passivamente le direttive dei loro capi.

  1. Sono pervasi da profondi sensi di colpa, perché avendo compiuto grossi peccati, temono di venire castigati. La loro vita fuori dalla morale è per loro una protesta contro la famiglia, lo stato, la religione e la colpa, è per loro un modo concreto (ma confuso) di sperare in un perdono.

  2. Percepiscono l’ambiente sociale, familiare, culturale e religioso come un tiranno.

Non sopportano la legge e le autorità. Temono, infatti, da un lato, di essere distrutti; dall’altro, paradossalmente, accelerano il loro processo di autodistruzione.

  1. Sono attratti verso la morte e le cose morte. Vorrebbero trasformare sempre più se stessi, la società e il mondo circostante in un cimitero o in uno stabilimento robotizzato. L’uso di tendaggi neri e funerei nelle sale d’incontro, la presenza di teschi e di immagini terrificanti, l’incappucciamento in occasione di rituali, il sacrificio di vittime animali e, purtroppo, talvolta anche umane, sono la prova eclatante dell’atteggiamento di amore per la morte.

Cfr. E. Fizzotti, “Il satanismo dal punto di vista psicologico” in Religioni e sette nel mondo, 2 (1996) 4 (Il satanismo contemporaneo), pp. 47-52.

 


E per concludere, diciamo qualcosa anche sulla Massoneria.

Sino ad oggi si contano circa 600 interventi magisteriali dal primo di papa Clemente XI del 28 Aprile 1738. La Massoneria moderna ha una data di nascita uniformemente condivisa, 1717 con il sorgere della Gran Loggia di Londra e le Costituzioni del 1723 ad opera del pastore presbiteriano James Anderson.

Da un lato la Massoneria insiste per non farsi considerare una religione; dall’altro ha creato il mito che, dietro ad ogni vera religione, ci sia un nucleo segreto di verità già conosciute in epoca medievale e custodite dalla, in realtà, mai esistita confraternita dei Rosacroce, inventata da un tale pastore luterano Johann Valentin Andreae, morto nel 1654, che la escogitò per coalizzare le forze protestanti contro Roma, il papato e gli Asburgo e per propagandare il tema relativistico della unità di un nucleo segreto di verità custodito da una confraternita. Alcuni borghesi, non muratori né architetti, detti massoni “accettati”, avrebbero mutato il volto della Massoneria nascente dei Fratelli Massoni da operativo a speculativo, creando la Massoneria che conosciamo oggi.

Le Costituzioni del 1723 prevedono una posizione deistica: il massone deve credere in un dio che non è necessariamente quello delle religioni rivelate e deve interessarsi della legge morale e non di questioni di religione e della politica.

Nelle Costituzioni della Gran Loggia unita, 1815, il deismo di Anderson diventa un teismo personale: si crede a un glorioso architetto del cielo e della terra, qualunque sia la religione di un uomo e il suo modo di adorare.

Recentemente, ad esempio nel 1999, si afferma, da parte della Gran Loggia d’Italia, di palazzo Vitelleschi, nata nel 1908 da uno scisma da quella del Grande Oriente d’Italia di palazzo Giustiniani, che il Grande  Architetto dell’Universo è un simbolo, per cui ognuno è libero di professare o di non professare quello che vuole (per quanto l’esistenza di Dio come tale non si possa mettere in discussione). E il Grande Oriente dice che non esiste una religione per arrivare alla salvezza.

Siamo cioè in un pieno relativismo religioso. La Massoneria è un metodo in cui si discute tutto con libera ricerca razionale e si prendono le decisioni democraticamente nell’idea di un nucleo esoterico che unisce tutte le religioni.

Il relativismo religioso è la religione dominante anche in Italia, secondo la formula believing but not belonging (credere ma non appartenere); circa 2 Italiani su 3 la penserebbero così.

La Massoneria abbraccia il pluralismo e il relativismo proponendo una sorta di unità trascendente delle religioni: una specie di sovra-religione in cui tutti possono rispecchiarsi.

Oltre ad una origine, per così dire, muratoria, il cavaliere scozzese Andrè Micheal de Ramsay, ne propose una cavalleresca. Fino al 1724, la Massoneria contava 3 soli gradi: apprendista, compagno, maestro. Egli andò dicendo che i cavalieri della più alta nobiltà europea si sarebbero infiltrati nella Massoneria ai tempi delle Crociate, per coltivare interessi esoterici a riparo da occhi indiscreti. Qualcuno identificò questi cavalieri come i Templari esoterici. Non c’è niente di vero ma, comunque, egli fondò gli alti gradi della Massoneria, finché, negli USA, Albert Pike diffuse la prassi, che si era formata, dell’istituzione fino al 33° grado antico e accettato del rito scozzese, il vertice più alto.

La Massoneria di origini muratorie fu detta anche “corrente fredda” mentre quella cavalleresca di stampo esoterico anche “corrente calda”. Dapprima la seconda prevalse ma, con la Rivoluzione Francese, predominò nettamente la corrente fredda e la seconda si ritrovò prevalentemente in USA ed è madre di movimenti magico-esoterici vari.

Tra di essi si possono delineare 3 gruppi: magia iniziatica, magia cerimoniale e neo-stregoneria.

La magia iniziatica (rosacrociani, neo-pitagorici, grandi fraternità universali, neo-templarismo, martinismo, chiese gnostiche; questi gruppi si chiamano anche “massonerie di frangia”): danno importanza ad una catena di iniziazioni che si perpetua nel tempo e adottano una simbologia che si ispira all’antico Egitto come il rito di Misraim (90 gradi), il rito di Memphis (92 gradi) e derivano dalla Alta Massoneria egiziana di Cagliostro.

La magia cerimoniale privilegia elementi tecnici e cerimoniali. L’Ordine Ermetico della Golden Dawn è stato fondato da tre massoni: W.W. Westcott, S.L. Mc Gregor Mathers e W. R. Woodman. L’Ordo Templis Orientis (OTO), fondato da C. Kellner, era in contatto con massonerie di frangia. La Società della luce interiore di Dion Fortune, una donna e della sua “figlia magica” Christine Hartley passò prima per un gruppo co-massonico perché per molto tempo e, ancora oggi, nella maggior parte delle logge massoniche, non c’è posto per le donne.

La Wicca o neo-stregoneria è stata lanciata dallo scrittore Gerald Gardner, nei primi decenni del secolo scorso, come idea che, prima del cristianesimo, nei paesi anglosassoni vi fosse una forma di stregoneria. In realtà, i 3 gradi iniziatici della Wicca sono somiglianti ai primi 3 gradi massonici e Gardner era un massone e aveva conosciuto la massoneria nelle colonie.

Il pericolo più terribile per la fede che proviene dalla Massoneria, oltre all’atteggiamento relativistico che nega esplicitamente che vi sia la Verità, ma solo tanti punti di vista equivalenti, è segnalato da Leone XIII, nell’Enciclica “Humanum Genus”:

“La Massoneria ha come l’ultimo e il principale dei suoi intenti, quello di distruggere dalle fondamenta tutto l’ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine a suo arbitrio, che tragga fondamenti e norme dal naturalismo”.

Nella brevissima Dichiarazione sulla Massoneria del 1983, Giovanni Paolo II approva ufficialmente quanto il card. Ratzinger ha predisposto:

“Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.

Questa Dichiarazione era stata sollecitata da più parti perché nel Codice di Diritto Canonico del 1983, contrariamente al precedente del 1917, non si faceva più menzione della condanna della adesione dei cristiani alla Massoneria. La menzione non c’è più, ma la condanna rimane tuttora vigente.

(Cfr. Andrea Menegotto, relazione presentata al Convegno “Massoneria, cattolici e cultura: che dire?”, Barza d’Ispra, Varese, 13-14 Marzo 1999 presente su Internet, http://hl.altervista.org/split.php?http://andreamenegotto.altervista.org/download_a/Massoneria_e_nuove_religioni.pdf)